A casa, nel mondo

da INCA CGIL

Serena Piva: orgogliosa del lavoro fatto

C’è anche il lavoro di Inca nella felice conclusione della vicenda di Alvin e di suo padre; il bambino a cui è stata strappata l’infanzia e che oggi tornerà in Italia per riabbracciare il padre, dopo aver vissuto nell’inferno di Isis. Il merito è dell’Ufficio di Lecco che ha gestito con discrezione e attenzione gli adempimenti per il ricongiungimento familiare. A riferirlo, Claudio Piccinini, coordinatore dell’Area Migrazioni e Mobilità internazionale di Inca nazionale in un post pubblicato su facebook.

“Ho incrociato Alvin per caso – racconta Serena Piva, operatrice di Inca Lecco, che segue l’attività di assistenza ai migranti -: una telefonata ricevuta in una caldissima mattina all’inizio di agosto, con una richiesta d’aiuto. Per mettere in fila le cose servivano competenze tecniche, discrezione e una buona dose di creatività. E ce l’abbiamo fatta”, scrive Serena con orgoglio. “Sono stata una piccola tessera di questo mosaico ma il risultato nell’insieme è grandioso; mesi di telefonate, di messaggi quotidiani anche solo per chiedersi ‘come stai?’ Domande che non ho potuto fare, risposte che non ho potuto avere, alcune cose che forse avrei preferito non sapere”, scrive l’operatrice del Patronato della Cgil.

“Ho scoperto un mondo dietro alla burocrazia, fatto di relazioni diplomatiche, di equilibri precari – continua -; ho trovato chiusure dove non dovrebbero esserci ma ho trovato tanta competenza e soprattutto tanta umanità nelle varie persone che ho incrociato: le forze dell’ordine, prima di tutto, negli uffici della prefettura e della questura; ed ho capito nel profondo il senso della frase ‘restiamo umani’; la differenza tra fare il proprio lavoro e farlo con rispetto lontano dai riflettori”.

“Non è passato un giorno in cui io non abbia pensato a questo bambino, a questo padre, alla sua caparbietà e al suo amore immenso, che ha scavalcato le montagne, in ogni senso, per riportarsi a casa Alvin. E ce l’ha fatta”.

Serena è profondamente orgogliosa di aver contribuito a questo risultato: “Nei prossimi giorni li incontrerò e non solo per finire il lavoro. Questi sono i giorni in cui sono io a ringraziare tutti per poter fare il lavoro che faccio.”