
Nel 2019 ITACA è diventata membro dell’associazione belga AIF+ (Actieve Interculturele Federatie+), una rete multiculturale che opera per sostenere e favorire il lavoro di una serie di associazioni di promozione socioculturale attive in tutto il Belgio. Un racconto del lavoro di questa rete straordinaria
Che ci facevamo, all’alba di un freddo sabato mattina di fine novembre, su un treno in partenza per Genk, cittadina belga della provincia del Limburgo, nel cuore della regione delle Fiandre?
Questa storia, a ben vedere, ha inizio ben prima di quella mattina di fine novembre: sempre in un sabato, sì, ma di inizio primavera. Per la precisione, questa storia ha inizio il 10 marzo 2019, quando ITACA è diventata membro di AIF+ (Actieve Interculturele Federatie+), un’associazione multiculturale fiamminga che riunisce circa 200 associazioni socioculturali di diverse nazionalità e origini presenti in tutto il Belgio.
Scopo principale di AIF+ è quello di incoraggiare la costruzione di una società aperta, diversificata e inclusiva, valorizzare e tutelare la ricchezza culturale delle minoranze e favorirne l’integrazione nella società, promuovendo la creazione di pari opportunità per tutti nell’accesso ai diritti, all’istruzione, al lavoro.
Da anni, AIF+ opera attivamente nei territori del Limburgo, Anversa, Brabante Fiammingo e Bruxelles per perseguire questi obiettivi, incoraggiando e sostenendo il lavoro di decine di membri tra associazioni culturali, di promozione sociale, di cooperazione, provenienti dai più svariati Paesi in ogni angolo del mondo: dall’Africa all’America Latina, dall’Asia al resto d’Europa. Laboratori teatrali, produzione di documentari, corsi di musica, progetti di formazione, educazione e scambio…sono solo alcuni dei progetti portati avanti da queste associazioni.
Oltre a sostenere i propri membri attraverso attività di orientamento e supporto, formazione, educazione non formale – e, non ultima, attraverso proprio la messa in rete con altre realtà associative e locali, AIF+ porta avanti una serie di progetti volti in particolare a favorire l’accesso di persone vulnerabili o appartenenti a minoranze, spesso con un background migratorio, al mondo dell’istruzione e del lavoro. Lo scopo primario, l’obiettivo cardine di ogni progetto è sempre uno: promuovere la costruzione di una società aperta e accogliente, che tuteli e supporti chiunque ne abbia bisogno e permetta e favorisca l’integrazione di tutti.
Naturale, dunque, che ITACA abbia accolto con entusiasmo la proposta di aderire a questo meraviglioso progetto, tanto che dalla primavera scorsa ha quindi deciso di divenirne membro a tutti gli effetti, entrando anche a far parte del Consiglio di Amministrazione.
Del resto, quando un progetto è così bello, è facile non vedere l’ora di mettere a disposizione tutte le energie possibili per farlo vivere…
Entrare a far parte di questa rete ci ha permesso di costruire ponti, tessere legami, creare sinergie con una serie di realtà spesso del tutto nuove: anche per questo, forse, è stato ancora più entusiasmante scoprire di avere lo stesso obiettivo – e la volontà di provare a realizzarlo, magari, proprio insieme.
E’ grazie a queste straordinarie opportunità di conoscenza e d’incontro, ad esempio, che nel corso del 2019 ITACA ha sviluppato, tra le altre, una ricchissima collaborazione con il Brussels Chinese Dance Club, associazione di promozione della danza e della cultura cinese, la quale ha partecipato insieme ad ITACA alla realizzazione di due momenti interculturali di festa, in giugno e in novembre, nel comune bruxellese di Molenbeek, in collaborazione con l’associazione locale Centre Communautaire Maritime. Ecco che, anche grazie a questa rete, realtà che fino ad oggi non si conoscevano – o magari semplicemente non avevano avuto l’occasione d’incontrarsi, entrano in contatto, s’interrogano sugli obiettivi che hanno in comune e iniziano a costruire nuovi percorsi, lavorando insieme per realizzarli.
Ed è proprio su quest’ultima domanda – quali sono i nostri obiettivi comuni e come lavorare insieme per realizzarli – che si è puntato l’accento quando, in quel famoso sabato mattina di fine novembre, siamo arrivati a Genk, dove delegazioni del Consiglio di Amministrazione e dell’Assemblea Generale di AIF+ si sono riunite per discutere di attività e progetti futuri.
Per un’intera mattinata, circa 50 persone divise in sei tavoli di lavoro hanno discusso e si sono confrontate sulle azioni da intraprendere nel 2020. Si è parlato, innanzitutto, di valori – di quei valori che stanno alla base del lavoro dell’associazione e che questa vuole contribuire a rafforzare, attraverso il proprio operato, nella società: solidarietà, antirazzismo, uguaglianza, educazione, lavoro, promozione di pari opportunità e diritti per tutti. Si è discusso di strategie di comunicazione, nuovi strumenti e metodologie, ci si è confrontati e scambiati idee su una serie di attività concrete da realizzare e su come facilitare la cooperazione tra le diverse associazioni membri al fine di ampliarne e rafforzarne le capacità e l’agire.
Ci si è confrontati e interrogati su tutto questo, nel corso di quella mattinata di fine novembre, sempre a partire da una questione fondamentale, una domanda che ha costituito il filo rosso, il mantra dell’intero lavoro e guidato ogni tavolo di discussione: perché è importante lavorare insieme?
Perché, proprio oggi, in così tanti scegliamo di lavorare insieme per costruire una società che vogliamo più libera e giusta per tutti?
La risposta, nel corso di quella mattinata di fine novembre, è stata sempre e soltanto una: perché insieme, si è più forti.
E i mille progetti in cantiere per il futuro ci fanno sorgere come il sospetto che quella risposta varrà ancora molto, molto a lungo…

