In una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il movimento #Italiani Senza Cittadinanza chiede il rinvio dello scioglimento delle Camere, dopo che in Senato è mancato il numero legale per la riforma della legge sullo ius soli. La riforma permetterebbe il riconoscimento della cittadinanza italiana a più di 800mila minori, attualmente non riconosciuti.
Nella lettera, datata 27 dicembre, le ragazze e i ragazzi nati in Italia o all’estero da genitori stranieri e cresciuti nel nostro Paese ricordano che proprio il 27 dicembre ricorrono i settant’anni della promulgazione della Costituzione italiana.
“In una giornata così bella e fondamentale per le nostre vite e per la nostra democrazia, è nostro dovere ricordarLe come molte e molti di noi abbiano imparato a conoscerla tra i banchi di scuola, imparandone i valori fondamentali di libertà, uguaglianza, pace, rispetto, imparando a diventare cittadini e non più sudditi”.
“Tutti e tutte noi – prosegue la lettera – l’abbiamo letta, riletta e riscoperta in questo anno di mobilitazione a favore della riforma della cittadinanza, ci siamo riconosciuti profondamente nei suoi valori, e in particolare nell’articolo 3 […], che recitando “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”, prospetta un orizzonte di riduzione delle diversità e di accesso ai diritti fra le varie componenti della Nazione e di progressivo ampliamento dei diritti e della platea degli aventi diritto come inscritto nell’intelaiatura profonda della Repubblica”.
“Caro Presidente – si legge ancora nella lettera – concorderà con noi che il 23 dicembre la Repubblica ha fallito nella rimozione di questi “ostacoli”, mantenendo di fatto una distinzione netta tra cittadini e non, basata su una concezione prettamente elitaria ed economica della cittadinanza”.
L’oggetto della lettera è il ddl 2092 di riforma della legge della cittadinanza italiana, la legge n. 91 del 1992: una legge ferma ormai da 25 anni, la cui riforma sembra essere continuamente rimandata ad un domani che tarda ad arrivare.
“Non lasci che questa battaglia”, prosegue la lettera, “iniziata con le prime mobilitazioni della Rete Nazionale Antirazzista nel 1997, quando molti e molte di noi non erano ancora nati, cada in un nulla di fatto”.
“Talvolta le autorità di un Paese democratico sono chiamate dalla Storia a promuovere leggi che possono apparire divisive ma che in realtà sono necessarie a potenziare gli anticorpi e a creare argini contro la deriva di forze antidemocratiche e destabilizzanti. Non lasciateci soli ancora una volta“, conclude l’appello.
Il testo integrale della lettera, qui.
Immagine dalla pagina Facebook Italiani Senza Cittadinanza, foto di Elton Gllava.