Sabato 16 ottobre 2021, a Bruxelles, forte partecipazione al presidio antifascista organizzato dall’INCA Belgio insieme ai sindacati locali, europei e internazionali in solidarietà alla manifestazione nazionale “MAI PIU’ FASCISMI” di CGIL, CISL e UIL
In solidarietà alla manifestazione nazionale “MAI PIU’ FASCISMI” organizzata da CGIL, CISL e UIL in seguito agli attacchi fascisti alla sede nazionale della CGIL, sabato 16 ottobre 2021 l’INCA Belgio si è fatta promotrice di un presidio antifascista a Bruxelles, insieme ai sindacati locali, europei e internazionali.
Oltre alle sigle sindacali -che hanno espresso sin da subito la loro totale solidarietà in seguito ai fatti accaduti a Roma, il presidio ha visto una straordinaria partecipazione, tra moltissime associazioni, ragazze e ragazzi, donne e uomini, insieme in piazza uniti da un profondo antifascismo, per difendere i valori della democrazia e del lavoro.
Non è un caso, del resto, se si è scelto di ritrovarsi nella Place du Luxembourg, difronte al Parlamento europeo.
Al presidio di Bruxelles, introdotto dalla Coordinatrice dell’INCA Belgio Eleonora Medda, hanno partecipato e sono intervenuti: Stefano Tricoli (Presidente INCA CGIL Belgio); Thierry Bodson (Presidente FGTB); Marie-Hélene Ska (Segretario Generale CSC; Ludovic Voet (Segretario confederale CES); Mabel Grossi (ITUC); Livia Spera (European Transport Workers’ Federation); rappresentanti degli altri sindacati e patronati italiani in Belgio INAS-CISL, ITAL-UIL e dell’ANPI.
Qui di seguito, l’intervento del Presidente dell’INCA Belgio Stefano Tricoli.

Oggi, qui a Bruxelles e questo pomeriggio a Roma ed in altre città, manifesta il popolo democratico e antifascista a difesa della Costituzione italiana, che è bene ricordare sempre, è nata dalla lotta partigiana che sconfisse il fascismo in Italia .
La nostra Costituzione è una tra le più belle al mondo perché i suoi valori fondamentali sono impregnati di antifascismo: in ogni suo articolo, riga e parola si sente il profumo dell’antifascismo.
L’assalto alla sede Nazionale della CGIL è una ferita democratica, come ha ben dichiarato il Segretario Generale Landini, un atto di offesa alla Costituzione nata dalla resistenza, un atto che ha violentato il mondo del lavoro e i suoi diritti.
Da troppo tempo alcune forze politiche, per puro basso consenso elettorale, approfittando del forte disagio e malessere sociale, che purtroppo esiste ed è fortemente sentito, hanno soffiato sul fuoco e dato spazio a fenomeni e atteggiamenti sovversivi e fascisti .
Da troppo tempo si è minimizzato su fatti gravi legati al fascismo, relegandoli a fenomeni marginali e folkloristici. Per troppo tempo si è lasciato fare senza reazioni.
Per questo il rilancio della mobilitazione democratica, a partire dalla manifestazione odierna, deve saper raccogliere questi bisogni e questo disagio senza strumentalizzazioni.
Il lavoro e la sconfitta delle disuguaglianze sono la medicina per far vivere i principi fondamentali della Costituzione a partire dal diritto al lavoro.
Noi da Bruxelles manifestiamo oggi non a caso davanti al Parlamento europeo, la sola Istituzione democratica direttamente eletta dai cittadini dell’Unione.
Vogliamo riaffermare con forza oggi, così come recita lo striscione, che l’EUROPA È ANTIFASCISTA .
Oggi non manifestiamo solo per i gravi fatti accaduti in Italia. In questa nostra manifestazione è presente tutta la nostra preoccupazione per i tanti fenomeni antidemocratici, neofascisti e neonazisti che oramai e da molto tempo, sono presenti in molti Stati membri e che non vengono affrontati e combattuti con la dovuta determinazione politica.
Oramai da un decennio i sovranismi e i nazionalismi hanno messo radici in alcuni Stati Membri e governano in profondo contrasto con i valori fondanti dell’Unione.
L’indipendenza della giustizia, la libertà di stampa, i diritti delle donne , la messa in discussione senza precedenti della supremazia delle leggi europee su quelle nazionali, la costruzione dei muri, il rifiuto dell’accoglienza, la messa in discussione del principio della solidarietà rappresentano pericoli gravissimi per l’assetto democratico dell’Unione stessa.
Le risposte delle istituzioni non sembrano all’altezza della gravità della situazione.
Sono sicuro che tutti voi siate rimasti scioccati non solo dalla lettera che i 12 Stati membri hanno indirizzato alla Commissione per chiedere la costruzione di muri ai confini dell’Unione per far fronte all’immigrazione, ma scioccati soprattutto dalla mancata presa di posizione della Commissione come, al contrario, aveva fatto Jean Claude Junker qualche anno fa, affermando: “No ai muri e ai populisti. L’Europa è un’altra cosa”.
Ed è ancora più preoccupante che un convinto europeista come Michel Barnier, due volte Commissario, colui che ha condotto per conto dell’Unione il negoziato sulla Brexit, in questi ultimi giorni, nel contesto delle elezioni presidenziali francesi abbia praticamente affermato lo stesso concetto della Corte Costituzionale polacca sulla supremazia dell’ordinamento giuridico nazionale rispetto a quello europeo. Fatto gravissimo.
A dir poco stupisce la non risposta chiara, forte e determinata delle più alte cariche istituzionali dell’Unione.
La rincorsa all’elettorato di estrema destra porta ad un percorso senza fine verso la demolizione dei valori dell’Unione: si dà all’estrema destra legittimità e ragione, si alimenta il clima dell’incertezza, si cavalca la paura, senza dare nessuna risposta al disagio e al malessere sociale. Tutto ciò si trasforma in un fertilizzante potentissimo per l’estrema destra, per i populisti, i sovranisti e i nazionalisti.
Un “cordone sanitario” è necessario per l’isolamento di questi estremisti.
Gli estremismi saranno sconfitti solo se l’Europa sarà attenta alle esigenze dei cittadini, attenta al lavoro, e si impegnerà per l’eliminazione delle disuguaglianze e la promozione di una giustizia sociale per tutti.
Da questa piazza vogliamo inviare un messaggio chiaro e forte alle istituzioni Europee: esigiamo il rispetto dei trattati ed esigiamo una presa di posizione a sostegno dei valori democratici fondanti dell’Unione.
Dobbiamo smettere di essere tolleranti, di far finta che non stia succedendo nulla. Non aspettiamo che sia troppo tardi!
Evviva l’Europa, evviva l’Europa antifascista!







