Il Comitato unitario per una nuova politica migratoria in Svizzera ha indetto una manifestazione in favore dei diritti dei migranti per questo martedì 14 ottobre. La manifestazione, che si terrà a Bellinzona, vedrà un’ampia partecipazione popolare e nasce dall’esigenza di esprimere con forza la posizione di un fronte comune in favore di una nuova politica migratoria, che sia rispettosa dei diritti, e contro le pratiche restrittive adottate negli ultimi anni dal Dipartimento cantonale delle istituzioni nei confronti degli stranieri.
“Negli ultimi anni”, dichiara il Comitato, “la popolazione straniera ha subito e sta subendo una forte pressione sociale e politica che criminalizza lo straniero e che lo espone ad un ricatto senza via di uscita, obbligandolo ad accettare la sua condizione di sfruttato. Il lavoro precario si è trasformato in esistenza precaria. Chi non si adegua deve essere eliminato e chi non è più produttivo va cacciato. Dopo aver sottratto agli stranieri i diritti sociali più basilari, li si vuole privare ora anche dei diritti civili: nessuna libertà di critica, nessuna libertà di parola. Nessun diritto a reagire davanti ai soprusi e alle ingiustizie. Gli stranieri devono subire, ubbidire e tacere. Devono restare totalmente invisibili”.
In questo contesto, il Comitato per una nuova politica migratoria invita dunque ad opporsi a tutte le politiche che favoriscono l’espulsione di cittadini stranieri dal territorio svizzero che, a causa di una sempre maggiore precarizzazione, vengono esclusi dal mondo del lavoro.
“È innegabile”, si legge nel manifesto del Comitato, “che la migrazione sia un fenomeno complesso che richiede risposte articolate, ma oggi non è più pensabile operare con strategie unilaterali e di corto raggio. Le politiche messe in atto non vogliono affrontare i temi dell’accoglienza e dell’inclusione e non hanno la minima intenzione di tutelare per intero i diritti individuali, civili e sociali della popolazione immigrata.
Questo sistema non può più essere sostenuto. Le forze politiche e sociali hanno il dovere di prestare finalmente attenzione ai problemi e alla condizione dei migranti. Non si può più proseguire sulla strada dell’esclusione e del respingimento: oggi l’imperativo che deve guidare la politica migratoria deve essere ancorato ai principi di accoglienza, solidarietà e responsabilità.
Questi devono essere i nuovi pilastri della politica migratoria svizzera.
Una politica della migrazione che come politica dei diritti deve riconoscere e incardinare nei principi costituzionali non la preferenza indigena, ma il diritto cosmopolitico di stabilimento, il diritto di lasciare un Paese e stabilirsi in un altro, il divieto di discriminazione e il divieto di sfruttamento“.
Maggiori informazioni sul sito del Comitato