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“I governi europei complici della sofferenza in Libia”. In una lettera aperta Medici Senza Frontiere denuncia le politiche migratorie dell’Unione europea.

In una lettera aperta pubblicata lo scorso 7 settembre, Medici Senza Frontiere (Msf) ha denunciato le politiche migratorie dell’Unione europea e degli Stati membri. L’accusa è precisa: il “piano migranti” dell’UE e di Stati come l’Italia altro non fa che alimentare il business dello sfruttamento e delle sofferenze subite dai migranti in Libia.

Nella lettera, indirizzata a tutti i leader europei, tra cui il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni, l’Ong denuncia la volontà dell’Unione di impedire a qualunque costo l’arrivo dei migranti in Europa vietando loro di lasciare la Libia e chiede che si ponga fine al più presto agli abusi contro i migranti trattenuti arbitrariamente nei centri di detenzione dello stato nordafricano.

“Accecati dall’obiettivo di tenere le persone fuori dall’Europa, le politiche e i finanziamenti europei stanno contribuendo a fermare i barconi in partenza dalla Libia, ma in questo modo non fanno che alimentare un sistema criminale di abusi”, ha dichiarato la presidente di Msf Joanne Liu. Di ritorno da una visita in Libia, la presidente dell’Ong – che, ci sembra opportuno ricordare in questa sede, il nuovo “Codice Minniti” di condotta delle Ong ha recentemente messo all’indice in quanto colpevole di salvare vite umane in mare – ha raccontato gli orrori e le violenze che quotidianamente donne, uomini e bambini sono costretti a subire nei centri di detenzione libici.

Se la riduzione delle partenze dei migranti dalle coste libiche viene celebrata come un successo dai leader europei, in una millantata lotta comunitaria al traffico di esseri umani ed in una ancor più ipocrita azione di prevenzione delle tragiche morti nel Mediterraneo, la consapevolezza delle condizioni disumane in cui migliaia di persone vivono in Libia lascia tuttavia aperta una domanda, cui la lettera di Medici Senza Frontiere esige una risposta: “Chi è davvero complice dei trafficanti: chi cerca di salvare vite umane o chi consente che le persone vengano trattate come merci da cui trarre profitto?”.

Approfondimenti ed il testo della lettera sul sito di Medici Senza Frontiere.

Immagine dal sito di Msf.