A casa, nel mondo

“Coppa ITACA” in Tunisia: quando a scendere in campo sono la fratellanza e l’inclusione

Appare lontano il momento dell’insediamento del patronato INCA in Tunisia, ai tempi di Ben Ali, quando la nostra presenza e attività non erano particolarmente gradite al regime. Erano tempi in cui l’assistenza agli italiani e ai tunisini che hanno lavorato in Italia veniva prestata in una condizione di semiclandestinità e contrassegnata da prudenza e timore.

Dalla Rivoluzione dei Gelsomini, il Paese ha fatto passi da gigante nell’apertura alle forme associative e di partecipazione. Questo ci ha permesso di svolgere appieno il nostro ruolo, aprendoci non solo all’utenza, ma anche all’insieme di rapporti con la società civile con azioni e iniziative che oggi contraddistinguono positivamente la nostra presenza in quel paese.

È in questo clima di apertura e inclusività che lo scorso 16 giugno si è svolta la prima “Coppa Itaca”, una serata multietnica organizzata da Inca Tunisia presso la scuola dei salesiani di Manouba. Oltre a Inca Tunisia, Inca Nazionale e Itaca, hanno partecipato alla festa anche rappresentanti del Comites e dell’ambasciata italiana a Tunisi.

L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di vivere insieme un momento di fratellanza, convivialità e spensieratezza, in cui tutti, tunisini e italiani, grandi e piccini, musulmani e non musulmani, si sono ritrovati per condividere la gioia della fine del digiuno di Ramadan. Parola d’ordine: fare festa, insieme.

La serata, che ha visto riunite 200 persone, si è aperta con una grande cena all’aperto nel cortile della scuola, a base di piatti tipici della tradizione tunisina, e si è conclusa con un torneo di calcio al quale hanno partecipato i bambini e ragazzi della periferia di Tunisi. A seguire, naturalmente, le premiazioni di rito.