Un ponte per la tutela dei diritti dei migranti italiani. Martedì 30 giugno un incontro online con INCA Catanzaro-Lamezia e Berna per confrontarsi su difficoltà, diritti e tutele per i migranti italiani all’epoca del Covid-19
Se si confrontano gli ultimi dati Eurostat insieme a quelli ISTAT relativi all’inattività occupazionale, la disoccupazione e i tassi di povertà che gravano sulla popolazione italiana, lo scenario risultante oltre che disarmante appare decisamente preoccupante. Oltre 1,8 milioni di famiglie italiane in povertà assoluta per un totale di 5 milioni di individui di cui oltre 2 milioni e 350 mila nel Mezzogiorno. A questi dati, già di per sé impietosi, vanno affiancati quelli relativi ai giovani italiani che non studiano, non lavorano né sono impegnati in alcun percorso formativo e/o professionale, e che ci parlano di altri 3 milioni e oltre di italiani [Fonte: I dati riportati fanno riferimento all’ultima edizione del Rapporto degli Italiani nel Mondo 2019, Fondazione Migrantes a cura di Delfina Licata].
Dinanzi a questi tristi primati nostrani sempre più connazionali lasciano il nostro Paese, per scelta o per necessità, con la speranza e la tenacia di costruire altri percorsi di esistenza, trovare in altre terre, condizioni dignitose di vita e di realizzazione. Il passaggio, già di per sé complesso, che si accompagna alla decisione di lasciare il proprio Paese di origine per emigrare in una nuova terra, è reso, spesso, ancora più difficoltoso dalla mancanza, sia in loco e sia nel Paese di accoglienza, di reti di sostegno capaci di offrire le necessarie informazioni, tutele e assistenza agli italiani all’estero.
La migrazione si accompagna infatti a tutto quanto comporta iniziare una vita in un Paese estraneo per lingua, cultura, leggi e tradizioni. Trovare un’occupazione in linea con il proprio profilo professionale oppure un percorso formativo che introduca i nostri connazionali nel mercato del lavoro del Paese d’arrivo, districarsi in una selva sconosciuta di nuove norme e procedure per accedere ai diritti essenziali per ogni donna e uomo al mondo, così come indirizzarsi sulla giusta strada per trovare tutele e assistenza anche all’estero.
A fronte di più di 5 milioni di italiani residenti all’estero è chiaro che la rete di assistenza, sostegno e scambio di informazioni per tutelare il percorso dei nostri connazionali all’estero, o parallelamente che decidono di rientrare in Italia dopo una vita vissuta fuori, va implementata e incoraggiata con un’urgenza che non può attendere oltre. Spesso lo scambio di informazioni e la necessaria tutela che le istituzioni presenti all’estero dovrebbero garantire ai nostri connazionali non risulta efficace, o per limiti o per mancanza di risorse. Il risultato è che il più delle volte si emigra in solitudine e al buio di diritti e tutele.
E’ con questo obiettivo che riteniamo virtuoso e più che mai necessario, stabilire e rafforzare canali di scambio tra l’Italia e la Svizzera, nello specifico in cui operiamo, per creare un’efficace rete di tutela e assistenza tra chi decide di partire dall’Italia e chi decide di rientrarvi. Diritti, previdenza sociale, integrazione sono capisaldi di un’esistenza dignitosa che vanno salvaguardati grazie all’impegno di tutte e tutti noi e che vanno resi disponibili e accessibili a tutti.
Con questo intento abbiamo organizzato un primo dialogo tra Berna e l’INCA di Catanzaro-Lamezia, terra calabra particolarmente colpita dal fenomeno di migrazione all’estero o di rientro dei nostri Connazionali.
L’APPUNTAMENTO E’ PER MARTEDI 30 GIUGNO ALLE ORE 12, avremo la possibilità di discutere di queste tematiche con Francesco Miceli e Marco Grande, Direttore Provinciale dell’INCA di Catanzaro-Lamezia.
Potrete seguire in diretta Facebook l’iniziativa dalla pagina di Italiani in movimento/Svizzera accedendo al link dell’evento.