TidePower è il progetto promosso dalla CGIL insieme ad altri sindacati europei, cofinanziato dalla Commissione europea, per far conoscere ai lavoratori distaccati i propri diritti. Un racconto dal convegno conclusivo
Il progetto Tide Power (Trade Unions In DEfense of POsted WorkERs) ha raggiunto il suo obiettivo finale: migliorare la tutela dei lavoratori distaccati attraverso un ruolo attivo dei sindacati. Questo è quanto emerso nella conferenza conclusiva svoltasi il 13 Novembre a Roma, nella sede centrale della CGIL, dove erano presenti le delegazioni delle diverse organizzazioni che hanno preso parte a questo progetto: CGIL (promotrice del progetto), Arbeit Und Leben DGB/VHS (Germania), Confederação Geral dos Trabalhadores Portugueses — Intersindical Nacional – CGTP ( Portogallo), Zveza svobodnih sindikatov Slovenije – ZSSS (Slovenia). Il progetto ha visto anche il coinvolgimento diretto degli uffici INCA del Regno Unito, della Slovenia e della Romania i quali, come abbiamo avuto più volte modo di raccontare, hanno avuto un ruolo prezioso nella costruzione della rete internazionale su cui il progetto si basa.

Susanna Camusso, in qualità di responsabile Area Politiche Europee e Internazionali della CGIL, ha inaugurato i lavori con un discorso di benvenuto, che ha sottolineato l’importanza strategica di sostenere il progetto europeo, analizzando tuttavia i limiti che persistono nella realtà europea e lavorando affinché questi vengano superati: ad esempio, la persistenza di diseguaglianze salariali e della concorrenza tra i lavoratori. Per risolvere queste problematiche, ha continuato Camusso, non si può prescindere dal sindacato che deve occuparsi non solo di tutelare i lavoratori ma migliorare le condizioni generali in cui i lavoratori si trovano. Perciò, ha concluso, oggi più che mai è necessario un coordinamento delle realtà sindacali e associative di tutta Europa.
Monica Ceremigna, responsabile del progetto, ha presentato i risultati raggiunti da Tide Power: 40 sindacalisti formati su lavoro in distacco transnazionale, 14 punti di contatto avviati, 1 rapporto buone pratiche ed 1 sito web (www.tidepower.eu). Il sito internet in particolare, ha precisato Ceremigna, si rivela uno strumento molto utile sia per gli operatori che per i lavoratori distaccati: i primi possono utilizzarlo come strumento per approfondire il fenomeno e formarsi al meglio nell’assistenza, i secondi possono recuperarvi tutte le informazioni sulle loro condizioni di lavoratori distaccati e contatti per ricevere assistenza.
Fabrizio Paoloni, esperto di progetto, ha aggiornato la Conferenza sulle buone pratiche che si stanno sviluppando a livello internazionale, con l’apertura di dialoghi e relazioni con diversi sindacati europei e con la European Labour Authority.
Gli interventi del sindacato sloveno ZSSS e del sindacato portoghese CGTP-IN hanno riportato le esperienze dirette di contatto ed azioni con i lavoratori distaccati nei rispettivi Paesi.
Giulia Frosecchi dell’Università di Firenze ha presentato il rapporto sulle buone pratiche e un’analisi normativa delle Direttive europee che interessano i lavoratori distaccati. Dal testo delle direttive emerge con chiarezza il ruolo centrale dei sindacati, oltre che la necessità che gli Stati facciano da tramite tra i lavoratori distaccati e il sindacato, e che si facciano carico di informare i lavoratori sui loro diritti e sui servizi che spettano agli stessi lavoratori. Tra le buone pratiche individuate vale la pena segnalare: l’assistenza legale, collaborazione tra sindacati ed ispettori del lavoro per individuare “falsi distaccati”, la produzione di contenuti digitali (app, siti internet etc.) che forniscono informazioni ed assistenza per i lavoratori distaccati.
Uno nodo centrale della Conferenza è stata la tavola rotonda: “Rafforzare la sinergia tra gli attori principali nel distacco trasnazionale dei lavoratori”. Silvia Borelli dell’Università di Ferrara (esperta progetto), ha coordinato una discussione tra i diversi attori del settore: Katia Costa (ACT Portogallo); Roman Kimovec (Health Insurance Institute Slovenia); Sonia Colantonio (INL Italia) e Federico Pancaldi (Commisione europea UE DG Empl ed ELA – European Labour Authority). Il confronto tra i vari ispettori del lavoro a livello internazionale ha fatto emergere la necessità di una maggior chiarezza a livello normativo, ma soprattutto è stato rimarcato che molti lavoratori spesso non sono consapevoli dei propri diritti: ancora una volta, è emersa chiaramente la necessità di rafforzare e supportare il lavoro del sindacato nell’intercettare i lavoratori distaccati e garantire loro la possibilità di essere informati e tutelati.
Nelle conclusioni, Tania Sacchetti, Segretaria Confederale CGIL, ha evidenziato gli ottimi risultati del progetto, ma soprattutto la necessità di dare continuità a progetti come questo, di cooperazione tra i sindacati a livello internazionale. L’erosione dello stato-nazione e il mercato globalizzato, del lavoro, ha concluso Scacchetti, pongono in essere la necessità di rafforzare il sindacato, anche a livello europeo.