Sabato 2 marzo 2019, a Milano, una grande manifestazione nazionale per l’inclusione, le pari opportunità, la democrazia. Per una società senza discriminazioni e senza muri.
«People. Prima le persone» è lo slogan della manifestazione nazionale antirazzista che si terrà il 2 marzo a Milano. A organizzarla una rete di 26 associazioni, tra le quali l’ANPI, Amnesty International, ARCI, Emergency, Libera, Terres des hommes, solo per citarne alcune.
L’appello lanciato dagli organizzatori indica chiaramente gli obiettivi:
“Il nostro è un appello a tutte e a tutti: diamo vita a una grande iniziativa pubblica per dire che vogliamo un mondo che metta al centro le persone. La politica della paura e la cultura della discriminazione viene sistematicamente perseguita per alimentare l’odio e creare cittadini e cittadine di serie A e di serie B. Per noi, invece, il nemico è la diseguaglianza, lo sfruttamento, la condizione di precarietà”.
Un appello che noi non possiamo che sottoscrivere e condividere.
Sarà importante essere tutti a Milano sabato. Sarà importante esserci tutti, insieme, a manifestare in nome dei principi di solidarietà, di accoglienza, di piena e totale uguaglianza e dignità di ogni essere umano, ovunque.
Nel clima politico e sociale attuale, in cui l’assenza di risposte eque ed efficaci alla crisi economica dell’ultimo decennio anni ha creato una società sempre più frammentata, l’individuo – privato dei diritti, indebolito ed isolato – è spinto a reazioni dettate esclusivamente dalla paura, dalla frustrazione, dall’incertezza. E le forze xenofobe e populiste cavalcano questi sentimenti, li alimentano, se ne servono, fanno leva sul rigetto e la paura nei confronti dello straniero, del migrante, del profugo, del rifugiato per poi fornire le risposte più reazionarie e disumane.
Le politiche della “chiusura dei porti” non sono che la realizzazione materiale di queste politiche dell’odio e della paura.
La nostra idea del mondo è un’altra ed è chiara: a questo contesto si risponde esattamente non avendo paura, non chiudendosi. Non chiudendosi e, anzi, facendo l’esatto contrario: facendo rete con tutte quelle persone e realtà che pensano che la risposta sia lavorare con maggiore energia per creare una società aperta, inclusiva, che promuova e renda possibile l’integrazione di tutti in comunità solidali ed accoglienti, che permettano a tutti di vedere riconosciuti e attuati i propri diritti fondamentali.
Ecco perché è importante essere tutti a Milano sabato.
E’importante essere tutti a Milano sabato a dire e dirsi, ancora, “prima le persone”. Chiunque esse siano, da qualsiasi parte del mondo provengano e ovunque si trovino.
Sul sito dell’iniziativa, l’appello integrale e i dettagli relativi alla manifestazione.