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“Bella ciao”, Europa Sociale e diritti: una grande festa di fine anno per l’INCA del Belgio

Eleonora Medda

Giovedì 5 dicembre 2019, a La Tricoterie di Saint Gilles, oltre 200 persone si sono ritrovate per la Festa di fine anno dell’INCA del Belgio. Una bellissima serata di festa, ma anche di confronto e discussione sul futuro dell’Europa Sociale

Con un incontro, dal titolo “L’Europa del lavoro e dei diritti. Quale futuro per la sicurezza sociale ?”, si è aperta la bellissima serata che giovedì 5 dicembre, a La Tricoterie di Saint Gilles (Bruxelles), ha visto più di 200 persone ritrovarsi per la Festa di fine anno dell’INCA del Belgio.

In occasione dei 75 anni dalla nascita del sistema di sicurezza sociale in Belgio, l’INCA di Bruxelles ha voluto cogliere quest’opportunità per organizzare un momento di discussione e riflessione sul futuro dei nostri sistemi di sicurezza sociale

Con un focus specifico sulle pensioni, era desiderio dell’INCA rendere attuale il significato di solidarietà intergenerazionale ed esplorare delle piste di lavoro per rispondere alle sfide strategiche attuali fra struttura del mercato del lavoro, sostenibilità finanziaria dei sistemi ed adeguatezza delle prestazioni.

Il dibattito, coordinato Eleonora Medda – responsabile INCA Belgio, si è aperto con l’intervento introduttivo di Tina Gallucci (INCA Belgio) che ha illustrato le sfide strategiche in materia pensionistica: l’invecchiamento della popolazione, l’adeguatezza delle prestazioni, il divario pensionistico di genere.

Ha seguito l’intervento dell’On. Brando Benifei, Parlamentare Europeo membro della Commissione di lavoro “impiego e affari sociali” e Capo Delegazione del gruppo parlamentare del PD al Parlamento Europeo. L’On. Benifei ha spiegato come l’adozione del Pilastro europeo dei diritti sociali abbia rappresentato un significativo cambio di rotta nelle politiche economiche e sociali europee che i sindacati chiedevano da tempo. Nella sua funzione di Parlamentare Europeo l’On. Benifei ha illustrato qualche esempio pratico di come la politica europea possa incidere direttamente sulla qualità delle noste vite, spiegando cosa sia il pilastro europeo dei diritti sociali (un concetto spesso poco conosciuto e molto astratto), come sia maturato il processo fra il 2015 e il 2017, e come siano state approvate alcune iniziative legislative legate al pilastro già sul finire della precedente legislatura (direttiva sull’equilibrio vita/lavoro, direttiva sulle condizioni di lavoro trasparenti, l’istituzione dell’Autorità europea del lavoro, la nuova direttiva sul distacco transnazionale del 2018).

Rimanendo in tema europeo, Marina Pellegrino (INCA Belgio) ha parlato delle leve strategiche individuate dalla Commissione Europea per affrontare le sfide pensionistiche: restrizione di accesso al prepensionamento, posticipazione del pensionamento, stessa età pensionabile per uomini e donne, correlazione l’età pensionabile all’aspettativa di vita, prolungamento la vita attiva, incentivazione a risparmi pensionistici complemetari.

A Jean-François Tamellini, Segretario Federale FGTB, è stato allora posto il quesito se le leve strategiche individuate dalla Commissione Europea siano le stesse soluzioni prospettate anche dal sindacato belga. Il Segretario Federale ha illustrato le principali rivendicazioni della FGTB a difesa dello stato sociale; ovvero 4 piste alternative di finanziamento della sicurezza sociale che, di fatto, vanno in senso opposto rispetto a qualle individuate dalla Commissione: prima di tutto la creazione di impieghi di qualità (a discapito di impieghi precari) che portino al versamento di contributi sociali; investimenti per far fronte all’invecchiamento della popolazione; allargare la contribuzione al sistema a tutti i tipi di redditi via una “contribuzione sociale generalizzata” , ovvero la richiesta di un contributo sulle fortune e sui grandi capitali visto che il finanziamento, ad oggi, funziona solo con una categoria di redditi (i redditi da lavoro); ed infine la lotta all’evasione e alla frode fiscale.

Non si tratta di tassare di più ma, al contrario, venire incontro al patto stilato 75 anni fa affinché la sicurezza sociale permetta ad ognuno di ricevere secondo i propri bisogni e contribuire secondo i propri mezzi. Si rende necessario ripensare al finanziamento della sicurezza sociale in un’epoca dove nell’economia l’apporto dei salari diminuisce ed i bisogni delle persone rispetto ai nuovi rischi sociali esplodono.

In conclusione Ignazio Iacono, Presidente del Comitato centrale del personale, membro USF – sindacato della funzione pubblica europea ha focalizzato il suo intervento sull’attualità e sulla solidarietà con la giornata di sciopero generale in Francia. 180.000 manifestanti in una trentina di città contro la riforma pensioni di Macron che , ricordiamolo, prevede di togliere agevolazioni a molte categorie di lavoratori e alzare la loro età pensionabile, oltre a cambiare il metodo di calcolo delle prestazioni (una situazione che abbiamo già vissuto in Italia e che ci prepariamo a vivere in Belgio). Iacono ha ampliato il tema parlando dell’ultimo numero di Agorà – giornale dell’USF – dedicato alla resistenza verso le derive populiste e nazionaliste : derive populiste che tentano di scardinare anche i sistemi di protezione sociale europei che abbiamo costruito in più di 50 anni di storia.

Dopo i saluti istituzionali ai più di 200 partecipanti presenti da parte dell’Ambasciata d’Italia e del Comites la serata si è conclusa all’insegna della convivialità sulle note di Bella Ciao grazie all’animazione dei bravissimi musicisti del gruppo “Riso Patate ‘n’ Folk”.