Anche in Albania, l’INCA prosegue la sua azione di assistenza e tutela venendo in aiuto di chiunque ne abbia bisogno, anche e soprattutto in questi tempi di difficoltà dovute all’emergenza COVID-19 – ovviamente, adeguandosi alle varie leggi, decreti e decisioni delle autorità locali per il contenimento della pandemia e applicando, nel lavoro quotidiano, misure tutela della salute dei propri assisti e dei propri operatori.
In Albania si contano, ad oggi, circa 13.000 contagi di COVID-19 e, anche se di per sé il numero non è così impressionante, questa cifra rapportata alla popolazione ha fatto sì che l’Albania non venga ritenuta dai Paesi dell’UE un paese sicuro in termini di situazione epidemiologica. Ad oggi, infatti, gli spostamenti per l’Italia possono avvenire per un periodo non superiore alle 120 ore per comprovate esigenze di lavoro, studio, salute o assoluta urgenza, con l’obbligo, allo scadere di detto termine, di lasciare immediatamente il territorio nazionale o, nel caso in cui questo non avvenga, di iniziare il periodo di sorveglianza e di isolamento fiduciario. Per quanto riguarda invece il rientro in Albania, non vige attualmente alcun obbligo di isolamento.
Le “chiusure” derivanti dalla lotta alla diffusione del virus, stanno purtroppo scatenando gravi problemi emergenziali connessi alla perdita dell’occupazione e di tanti servizi o prestazioni assistenziali e sociali: anche per questo, sempre più persone hanno avuto bisogno del sostegno attento e delle informazioni qualificate che l’INCA può offrire.
Naturalmente, in questo periodo, le modalità di assistenza e supporto per i nostri assistiti si sono viste riconfigurate e adattate al contesto di questo nuovo scenario. In tal senso quindi vi è stata una maggiore presenza e offerta di utenza online e telematica, con l’intento di operare in modo efficace ed efficiente nei confronti dei nostri assistiti, ovviamente in linea con le direttive e nei quadri normativi locali. Dato il contesto, che apre probabilmente scenari anche futuri in cui si rivelerà sempre più necessario rafforzare le tradizionali attività “di sportello” con una presenza online, crediamo che questa “rinnovata” forma di assistenza nell’ambito delle prestazioni da noi offerte possa rappresentare un’opportunità per tutte quelle persone che non possono recarsi fisicamente nei nostri uffici per ricevere un aiuto.
Tuttavia, parte della nostra utenza – tanto per ragioni anagrafiche che socioeconomiche, non sempre ha facilmente accesso alle nuove tecnologie e ai nuovi canali di comunicazione: per questo motivo, nei mesi scorsi l’INCA Albania è stata ospite di alcune trasmissioni televisive, dove ha potuto raccontare il proprio lavoro e le proprie attività, con l’intento di raggiungere e informare proprio quella fascia di persone e lavoratori che – oggi più che mai, potrebbe aver bisogno di assistenza e aiuto. In particolare, un intervento in una delle reti informative più seguite a livello nazionale, “Abc News – Albania” , è stato dedicato espressamente alle attività svolte dal Patronato INCA in Albania e in Italia. Un’esperienza che riteniamo utile, innanzitutto perché ci ha permesso di utilizzare una finestra informativa in modo tale da divulgare e distribuire informazioni utili in modo più ampio; in secondo luogo, come anticipato, poiché particolari fasce di utenza d’età più avanzata, per naturali motivi, non mostrano troppa dimestichezza con il digitale e questo per loro potrebbe portare ad una più difficoltosa accessibilità delle informazioni – e, di conseguenza, delle prestazioni cui tuttavia hanno diritto.
Inoltre, c’è da tenere presente come, in Albania, interventi di assistenza ed intermediazione tra Pubblica Amministrazione e cittadini, che contribuiscano quindi a rendere più efficace ed armoniosa la loro interazione, non siano tuttora pienamente concepiti da parte della società; così come, del resto, non c’è ancora una piena consapevolezza di quale possa essere la funzione di patronato in senso generale, e di quale ruolo cruciale possa avere quest’ultimo nella tutela dei cittadini e dei lavoratori che possano averne bisogno.
Ad esempio, abbiamo ricordato che siamo attivi e disponibili per fornire assistenza e sostegno in merito ad una una normativa albanese, entrata in vigore il 18 dicembre 2019, che regola la residenza in Albania di cittadini – stranieri o di origine albanese – che percepiscano pensioni o trattamenti similari esteri; o, ancora, per la possibilità di fare domanda di pensione dall’Albania per rimpatriati, cittadini i quali devono avere raggiunto il compimento dei 67 anni, avere una posizione contributiva in Italia successiva al 01.01.1996 e che abbiano trasferito la residenza in Albania. A questo proposito, la nostra sede INCA in Albania sta progettando di portare avanti campagne di sensibilizzazione in virtù del fatto che non vi è ancora convenzione in materia di sicurezza sociale tra Italia e Albania, il che comporta termini e criteri di pensionamento diversi per cittadini contribuenti in entrambi i Paesi, qualora riescano a maturarne il diritto.
Un altro obiettivo che INCA Albania si prefigge, è un lavoro di assistenza rivolto ad un bacino di utenza più giovane – che, naturalmente, ha bisogni spesso molto diversi: l’anno accademico 2020-2021 è agli inizi e si attendono importanti flussi di studenti italiani che hanno intenzione di recarsi a proseguire i loro studi in Albania. Per assisterli al meglio, si tenterà di modulare dalle tipiche prestazioni inerenti le procedure d’ingresso e soggiorno ed altri servizi non tipicamente “tradizionali”, facendoci forti della valida e proficua collaborazione ed esperienza di ITACA e delle stutture INCA in Italia come all’estero.
La nostra prerogativa di massima è dunque quella di essere in grado, nelle settimane e mesi a venire, di saperci adeguare ed adattare a quelli che saranno i prossimi sviluppi e aggiornamenti, con disponibilità e creatività, per ricoprire un ruolo di tutela e assistenza che sia veramente e quanto più possibile per tutte e tutti e fare in modo che i servizi e l’aiuto che l’INCA può offrire siano sempre più accessibili – specie in tempi come quelli che stiamo attraversando, senza precedenti, in cui il rischio di isolamento dell’individuo nella nostra società rischia di divenire un ostacolo insormontabile, senza una “rete di sicurezza” e gli strumenti adeguati.