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Tratta delle persone e sfruttamento: INCA Romania informa e tutela i lavoratori

Emilia Spurcaciu

 

L’attività di informazione dell’Inca Romania continua, nonostante il difficile contesto della pandemia Covid-19 e le conseguenti restrizioni alla circolazione delle persone per il contenimento dell’emergenza, che tutti noi siamo stati chiamati a rispettare.

In continuazione all’ottimo rapporto di collaborazione già in atto con l’Agenzia Nazionale Contro la Tratta delle Persone (ANITP) in Romania, concretizzatosi con la sottoscrizione di un protocollo di collaborazione, a Bucarest, nel mese di luglio 2019, e volto a sviluppare azioni comuni per la prevenzione della tratta delle persone oltre che a sensibilizzare sui rischi e le implicazioni di questo fenomeno, nel mese di gennaio, Inca Romania è stata invitata a partecipare come partner in un progetto europeo in capo all’ANITP, finanziato dal Fondo Sicurezza Interna.

Il progetto si intitola “Riduzione dell’ampiezza della tratta di esseri umani attraverso una migliore informazione dei cittadini” e ha come obiettivo generale quello di aumentare il livello di informazione e consapevolezza della popolazione nel suo insieme e dei gruppi a rischio, per quanto riguarda le implicazioni della tratta di esseri umani (anche nella forma dello sfruttamento lavorativo).

Il progetto prevede, fra le attività proposte, la produzione di materiale informativo (attività già conclusa), da distribuire durante eventi di informazione e conferenze, in vari territori della Romania, azioni ovviamente posticipate o sostituite da altre, dato il contesto attuale di stato di emergenza. Per non perdere l’opportunità di continuare ad informare i lavoratori, i materiali informativi sono stati distribuiti, in questo periodo, nei “centri di quarantena istituzionalizzati” predisposti dal governo romeno per ospitare, per un periodo di 14 giorni, chi faceva rientro in Romania da paesi interessati da contagi diffusi di Covid-19, durante lo stato di emergenza decretato dal 16 marzo al 15 maggio p.v. Siccome la stragrande maggioranza delle persone ospitate nei centri di quarantena sono lavoratori rientrati da vari paesi UE, persone che hanno perso il lavoro oppure persone che non hanno lavorato con forme legali, pensiamo che questi materiali informativi siano arrivati proprio lì dove c’era maggiormente bisogno di informazioni. Altrettanto, locandine e volantini informativi sono stati esposti negli aeroporti e autostazioni da dove, usualmente, lavoratori romeni partono per lavorare in paesi europei e non solo.

Un’altra modalità prevista per promuovere le attività del progetto e il materiale informativo, è quella attraverso gli strumenti di social media che i partner del progetto hanno a disposizione, ed è proprio questa attività che inizieremo a mettere in campo a partire da oggi, in quanto, come CGIL, siamo particolarmente sensibili al fenomeno dello sfruttamento lavorativo, (fenomeno della tratta oggetto della prima campagna informativa del progetto qui sopra descritto), grazie anche al lavoro delle categorie dell’agricoltura e dell’edilizia, molto attive nell’attività di emersione dei fenomeni di sfruttamento del lavoro in Italia.