Sabato 6 ottobre, a Londra, si è tenuto un Townhall meeting sui diritti e i doveri dei lavoratori italiani nel Regno Unito
Nell’attuale contesto politico-sociale del Regno Unito, mosso da una Brexit che sta generando paura e disorientamento, sabato 6 ottobre l’INCA CGIL del Regno Unito ha ospitato nella sua sede di Londra il gruppo SOS Democratica, il quale ha tenuto un Townhall meeting per cercare di far luce sui diritti e i doveri dei lavoratori italiani nel Regno Unito.
L’incontro è stato caratterizzato dalla partecipazione di diversi ospiti, i quali hanno comunemente posto l’attenzione sulla volontà di restare vicini a tutti i lavoratori italiani.
In particolare, i protagonisti del dibattito sono stati: Massimo Ungaro, segretario del PD di Londra; Lauren Townsend, lavoratrice del TGI Friday, giovane sindacalista e attivista per la tutela dei diritti dei lavoratori nel settore dell’hospitality; Maurizio Rodorigo e Andrea Malpassi, coordinatore e presidente dell’INCA-CGIL UK; Claudia Holmes, direttrice di ‘UKCEN’, organizzazione di supporto per chi desidera ottenere la cittadinanza britannica; l’avvocato Caterina Franchi specializzata in immigrazione e diritti umani; Dimitri Scarlato di ‘The3Million’, organizzazione di tutela dei cittadini europei residenti nel Regno Unito.
L’obiettivo del Townhall meeting è stato quello di affrontare la questione Brexit per cercare di chiarire i molti punti ancor oscuri delle nuove direttive del governo e al contempo rassicurare i lavoratori italiani mostrando il costante supporto delle associazioni no-profit che hanno presenziato all’incontro.
Le tematiche principali dibattute all’incontro hanno riguardato in primo luogo la registrazione, a partire dal 29 marzo 2019 data della formalizzazione della Brexit, dei cittadini UE residenti nel Regno Unito al cosiddetto Settled e pre-settled status per i cittadini europei e in secondo luogo l’ottenimento della cittadinanza britannica post-Brexit.
Allo stato attuale delle cose, cerchiamo dunque di capire, dalle informazioni presenti sul sito del governo, cos’è il Settled-status e cosa dovrebbero fare i cittadini EU a partire dalla fine di marzo 2019, se la misura diverrà effettiva. È importante sottolineare che il Settled-status sarà obbligatorio, pertanto tutti i cittadini EU a partire da marzo 2019 dovranno registrarsi. Il termine limite per le registrazioni è stato fissato al 30 giugno 2021. La registrazione si potrà effettuare anche online e il costo di registrazione sarà di £65 per chi ha un’età superiore ai 16 anni (16 anni inclusi) e di £32,50 per chi ha un’età inferiore ai 16 anni. Il Settled-status sarà invece gratuito per tutti coloro che già posseggono la permanent residency (per ulteriori informazioni sulla permanent residency è possibile consultare il sito ufficiale del governo a questo link).
Per ottenere il Settled status sarà necessario: essere un cittadino dell’UE o un familiare di un cittadino dell’UE, aver vissuto nel Regno Unito ininterrottamente per 5 anni (“continuous residence”), essersi installati nel Regno Unito entro il 31 Dicembre 2020. Se il periodo di residenza è inferiore ai 5 anni, in genere si avrà diritto al pre-settled status. Inoltre è necessario registrarsi anche se si è un cittadino dell’UE sposato con un cittadino britannico (ulteriori informazioni sui requisiti per la registrazione al Settled e pre-settled status sono presenti sul sito ufficiale del governo)
Il secondo argomento principale di cui si è a lungo discusso durante l’incontro a Londra riguarda l’ottenimento della cittadinanza britannica a seguito della Brexit. Allo stato attuale, le posizioni del governo britannico in merito a possibili cambiamenti al fine dell’ottenimento della cittadinanza non sono chiare.
Oltre ai due argomenti centrali affrontati durante l’incontro, non meno importanti sono stati i suggerimenti proposti da Lauren Townsend, la quale ha sottolineato più volte l’importanza dell’iscrizione al sindacato locale, per far sì che i lavoratori possano essere tutelati sempre e non solo quando si presentato problematiche particolari.
Durante l’incontro è emerso lo stato di incertezza che si respira in questo momento così complesso, anche perché il risultato dei negoziati ancora non è chiaro. A prescindere da quello che accadrà a partire dal 29 marzo 2019, i cittadini italiani non sono e non saranno soli ad affrontare le sfide del contesto sociale e politico post-Brexit, ma potranno sempre contare sulla presenza di organizzazioni e associazioni no-profit nel Regno Unito che lavorano per tutelare i diritti di ogni cittadino e ogni cittadina.
L’INCA-CGIL UK offrirà tutto il supporto necessario per affrontare le difficoltà presenti e future. Negli ultimi mesi, oltre alle classiche attività di patronato che svolge quotidianamente, ai costanti e numerosi eventi informativi sulla Brexit, l’INCA CGIL UK, nella sua sede di Londra, ha aperto, tra le altre cose, il nuovo sportello “Nuova emigrazione”, disponibile due volte a settimana (martedi’ e giovedi’ dalle ore 14.00 alle ore 17.00) per venire incontro alle nuove esigenze dei lavoratori italiani residenti nel Regno Unito. Infine, a partire dal 29 marzo 2019, offrirà assistenza relativa al settled-status.
ITACA, al tempo stesso, continuerà a portare avanti un costante lavoro di monitoraggio sul tema della Brexit attraverso l’Osservatorio e la Rassegna stampa “Brexit”, i nostri due principali strumenti che ci permettono di fornire periodicamente approfondimenti e aggiornamenti sul tema, da entrambi i lati della Manica.
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Immagine dall’evento Facebook dell’iniziativa.