A casa, nel mondo

Gli Italiani e le elezioni nel Regno Unito

Emilio Di Lorenzo

La notte tra il 12 e il 13 Dicembre siamo stati tutti con il fiato sospeso, in trepidante attesa degli exit poll e dei risultati effettivi delle elezioni generali del Regno Unito, ma questi ci hanno lasciato un po’ di amarezza.

L’evento “Maratona UK General Election 2019” è stato promosso, dall’INCA CGIL UK e dal Manifesto di Londra, da Italiani, europei, persone che vivono e lavorano nel Regno Unito, alcuni da decenni e che più che in altre occasioni si sentivano coinvolti dal risultato che sarebbe uscito dalle urne.

Negli ultimi anni il Regno Unito si è trovato ad affrontare diverse questioni: Brexit, austerità, crisi economica e sociale, smantellamento del sistema sanitario nazionale. In queste sono coinvolti ed interessati anche i 3 milioni di cittadini europei e i circa 700 mila italiani.

La campagna elettorale ha amplificato questo coinvolgimento: da un lato Boris Johnson il leader del Partito Conservatore, che ha portato avanti una campagna elettorale basata su un unico sostanziale slogan: “Get Brexit done” completare il processo di uscita dall’Unione Europea. Johnson ha fatto appello al popolo per avere il mandato finale.

Dall’altro lato, Corbyn si è ritrovato nel suo terreno naturale: piazza per piazza, strada per strada, lungo l’intero Paese ha presentato il suo “manifesto”, un programma elettorale basato su riforme sociali “for the many and not the few”: nazionalizzazione del sistema sanitario, connessione a banda larga per tutti, un piano nazionale di costruzioni di abitazioni popolari, oltre che cambiare la politica in generale: contro la guerra, per una transizione green.

Noi, come italiani ed europei, ci sentivamo fortemente coinvolti, ed a questo scopo la speranza di un cambiamento reale era viva, alimentata non solo dal fatto che si potesse spazzare l’ombra della Brexit, ma anche, che la politica del Regno Unito potesse virare su una situazione di miglioria generale.

Ci siamo ritrovati di fronte al televisore collegati sulla BBC, anche con un certo entusiasmo, ma ai primi exit poll l’entusiasmo è un po’ scemato: la vittoria della Brexit, più che di Johnnson, è stata trionfale.

Dopo un momento di silenzio, sono iniziati i primi commenti e le prime analisi: “Cosa c’è stato di sbagliato?”, “Si poteva fare qualcosa?” e forse anche per i risultati si è ritrovato senso di comunità italiana, una comunità impegnata realmente in questo Paese.

Forse è proprio quello che è necessario ritrovare un senso di appartenenza e di comunità ed insieme riconquistare quanto perso, come italiani, europei, immigrati, studenti e lavoratori, impegnati per cambiare le cose verso un Regno Unito migliore, un’Europa migliore.