Accordo di sicurezza sociale bilaterale tra Italia e Albania

È stato approvato il disegno di legge per la ratifica ed esecuzione dell’Accordo bilaterale tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Albania in materia di sicurezza sociale.

Il 21 ottobre la Cgil e l’Inca hanno organizzato in Albania, a Tirana, un evento per la presentazione dell’Accordo sottoscritto nel mese di febbraio 2024 tra l’Italia e l’Albania sulle nuove opportunità nel mondo del lavoro, che dovrà essere concluso con l’ultimo atto formale della ratifica. 

L’incontro a Tirana ha anche avuto l’intento di accelerare i tempi, nella definizione dell'intesa amministrativa e con l’obiettivo di arrivare entro la fine dell'anno alla ratifica definitiva dell'accordo ed alla sua concreta operatività. 

È stato un passo significativo nella tutela dei diritti dei lavoratori italiani e albanesi, in quanto garantisce loro una maggiore sicurezza sociale e una prospettiva previdenziale più solida.

L’evento ha visto la partecipazione di esponenti delle istituzioni italiane e precisamente di Fabrizio Bucci, Ambasciatore d'Italia in Albania, l’On.le Marco Tarquinio (S&D), Presidente Delegazione Comitato parlamentare di stabilizzazione e di associazione Ue-Albania, e la dott.ssa Caterina Francomano Rappresentante del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Erano presenti inoltre: Esat Balla, Presidente Diaspora91-19 ANIAP; Kol Nikollaj, Presidente del sindacato albanese KSSH; Arjola Alika, Vicepresidente del sindacato albanese BSPSH; e Giovanni Lattanzi, Presidente Associazione Volare.

Per la Cgil e l’Inca erano presenti: Ezio Cigna, Coordinatore Area Politiche Previdenziali CGIL, Manuela Tomolillo Presidente Inca Albania e Michele Pagliaro Presidente Inca.

I vari relatori hanno ribadito che l’Accordo rappresenta un traguardo significativo in quanto “… mira a coordinare le legislazioni di sicurezza sociale dei due Paesi per migliorare la condizione dei lavoratori e dei componenti delle loro famiglie che si spostano in entrambi i paesi, al fine di regolare le prestazioni pensionistiche quali vecchiaia, invalidità e superstiti, nonché le prestazioni assistenziali e previdenziali come indennità di disoccupazione, malattia e maternità per coloro che esercitano o hanno esercitato un’attività subordinata o autonoma nei due Stati.”

Queste sono, in sintesi, le linee generali che hanno suggerito la sottoscrizione dell’Accordo avvenuto dopo un lungo e complesso percorso.  

L’Italia è l’Albania sono legate da moltissimo tempo da flussi migratori da/a, in costante aumento, di lavoratori ed anche di imprenditori.  Negli ultimi decenni questi flussi si sono intensificati, per esempio abbiamo una comunità di circa 400 mila albanesi in Italia e diverse migliaia di italiani trasferiti in Albania, gli italiani iscritti all’Aire nel 2022 sono 2.200, ma i dati forniti dall’ambasciatore Bucci stimano in oltre 20.000 le presenze a vario titolo degli italiani nel suolo albanese. 

La Camera nel suo dossier ha stimato un bacino di prestazioni potenziali di richieste di supporto di circa 200.000 persone tra Italia ed Albania. 

Punti centrali dell’accordo sono innanzitutto: la totalizzazione dei contributi, ogni contributo versato sarà valorizzato in Italia e Albania per garantire un futuro pensionistico dignitoso; la parità di trattamento dei lavoratori, i lavoratori albanesi in Italia avranno gli stessi diritti del lavoratori italiani e viceversa; l’esportabilità delle prestazioni, le pensioni e le altre prestazioni potranno essere erogate anche se il beneficiario si trasferisce in un altro paese; la protezione per malattia, la maternità e la disoccupazione.

Il Presidente dell’Inca Michele Pagliaro ha chiuso i lavori ricordando che in questo momento, ancorché delicato relativamente alle vicende del trasferimento dei migranti dall’Italia in Albania, non deve inficiare minimante rispetto alla timeline che il governo si è impegnato per arrivare auspicabilmente entro l’anno alla ratifica piena dell’accordo.

Ha inoltre rassicurato i presenti che la sede dell’Inca Cgil di Tirana è pronta per garantire la piena esigibilità dei diritti previdenziali che tantissimi cittadini italiani e albanesi possono far valere fin da subito non appena l’accordo è pienamente operativo.